Gestione di una disostruzione completa delle vie aeree: il lavoro dell’infermiere di centrale operativa

VOL.1 | ISSUE 03 | YEAR 2021
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ISSN 2674-0028
Autori:
- Fabio Mora, Coordinatore Centrale Operativa 118 Area Emilia Est
- Elisa Nava Infermiera Centrale Operativa 118 Area Emilia Est
- Juliette Masina Infermiera Centrale Operativa 118 Area Emilia Est
- Daniele Celin, infermiere Centrale Operativa 118 Area Emilia Est (protagonista del caso)
Introduzione
Il gruppo di lavoro che si occupa della redazione e della revisione delle Istruzioni Pre arrivo nella Centrale Operativa 118 Emilia Est, ha deciso di pubblicare questo articolo che tratta di un evento accaduto a dicembre 2020 in quanto, esprime in maniera completa tutta l’attività dell’infermiere di centrale. L’abilità professionale deriva dalla capacità di saper coniugare principalmente tre aspetti:
- Competenze infermieristiche in ambito di emergenza- urgenza;
- Capacità relazionali in situazioni di alto stress;
- Competenza nell’utilizzo di sistemi tecnologici avanzati in dotazione alle CO118 regione Emilia-Romagna;
Tutti gli infermieri di centrale operativa hanno esperienza lavorativa anche sui mezzi di soccorso (ambulanza, automedica ed elisoccorso). Quando l’infermiere svolge la funzione di operatore di Centrale, si trova a dover effettuare un setting assistenziale in modo “cieco” ed allo stesso modo nel caso di somministrazione di istruzioni pre-arrivo è presente il limite del mancato feed back visivo.
Al fine di dimensionare correttamente l’evento, è dunque fondamentale fare domande precise al chiamante ed in base alle informazioni ricevute, fornire istruzioni pre arrivo, semplici e codificate al fine di ridurre il tempo libero da terapia ed attuare eventuali manovre salvavita. Le istruzioni pre arrivo, sono contenute nella Istruzione Operativa 55-2021- CO118AOEE, fanno riferimento alle linee guida internazionali, vengono aggiornate ad ogni nuova pubblicazione e sono state costruite in modo da poter essere comprese da personale non sanitario (bystander).
Il gruppo di lavoro è partito chiedendosi come venivano percepite, dall’utente, le informazioni date telefonicamente e ha condotto uno studio sperimentale su personale laico: attraverso simulazione di chiamate alla centrale 118 in cui venivano somministrate le istruzioni pre arrivo. L’operatore di centrale forniva Istruzioni Pre Arrivo (IPA) basandosi sulla propria esperienza, senza un supporto codificato. I dati raccolti hanno mostrato che le istruzioni impartite non venivano recepite ed applicate in maniera corretta. Successivamente, è stato introdotto un documento contenente le istruzioni debitamente semplificate appositamente per l’utilizzo a favore di personale non sanitario fruibile da tutti gli operatori, sia in formato cartaceo sia digitale, dopo di che è stata ripetuta l’esperienza con altro personale laico.
I nuovi dati prodotti sono stati elaborati e si è evinto che:
- Avere uno strumento univoco in cui siano descritte le operazioni da far eseguire all’utente, permette di evitare personalismi e di mantenere la sequenza corretta;
- I soggetti hanno dimostrato di eseguire in maniera più corretta le manovre indicate;
In un secondo step, sono state eseguite simulazioni in high fidelity, tramite laboratori rivolti al personale neoassunto presso la Centrale Operativa, con l’obiettivo di rafforzare l’importanza della corretta strategia comunicativa nell’impartire le istruzioni pre arrivo.
Dati e informazioni di partenza
Ogni anno, in Italia, circa 450 bambini presentano un’ostruzione delle vie aeree (nel 65% dei casi la causa è il cibo) e circa 30 di questi muoiono in assenza di tempestive manovre di disostruzione.
La centrale 118 rappresenta un anello fondamentale nella catena del soccorso: l’infermiere localizza il luogo in cui è necessario inviare il soccorso, attraverso un’intervista sanitaria stratifica l’evento ed attribuisce un codice colore che ne definisce la criticità presunta, invia i mezzi di soccorso adeguati al tipo di richiesta e se necessario somministra Istruzioni Pre Arrivo. I minuti che separano la chiamata di soccorso dall’arrivo del personale sanitario sul luogo dell’evento possono essere decisivi per la sopravvivenza del paziente ed è proprio in questi casi che l’infermiere operatore di centrale può fare la differenza.
Gli operatori delle Centrale Operative 118 della regione Emilia-Romagna possono giovarsi di supporti tecnologici:
- Applicativo gestionale
- Data base alfa numerico contenente i dati relativi a tutta la regione
- Intervista sanitaria con algoritmo di proposta criticità presunta in relazione agli items selezionati
- Riconoscimento dei pazienti a rischio (sla- ospedalizzati a domicilio,ecc)
- Data base distretti per proposizione mezzi di soccorso più prossimi all’evento
- Strumenti di geolocalizzazione e supporto alla risposta assistenziale da parte dell’infermiere di centrale operativa
L’ultimo strumento introdotto a maggio 2020, è la piattaforma Flagmii che permette la geolocalizzazione dinamica del chiamante, la video chiamata e la funzione chat. L’operatore inviando un link internet, attraverso un SMS, all’utente riceverà la geolocalizazione (se l’utente ha GPS attivo) e potrà chiedere di attivare la video chiamata.
L’introduzione della videochiamata, attraverso piattaforma particolarmente semplice da utilizzare, ha fatto sì che si possa “entrare nell’evento” pur essendo a distanza, applicando correttivi importanti alle azioni del personale laico e migliorando così la qualità delle manovre effettuate.
Case report: disostruzione pediatrica in un bambino
Il 23 dicembre 2020 alle ore 18.44 i genitori P, bambino di due anni, hanno chiamato il 118 perché il piccolo aveva perso coscienza in seguito all’ingestione di un piccolo pezzo di mozzarella. L’operatore di centrale ha identificato velocemente il target della chiamata e ha condotto l’intervista sanitaria. Dalle informazioni della madre, il bambino risultava incosciente, con le labbra cianotiche e privo di attività respiratoria.
L’infermiere ha registrato l’evento sul sistema operativo come codice K3 Rosso avanzato blu ovvero è stata identificata una patologia respiratoria in casa ed è stata attribuito il codice di massima gravità che prevede l’invio contestuale di ambulanza ed automedica, per cui l’infermiere che si occupava della gestione alle 18.47 ha inviato un mezzo BLSD ed il mezzo ALS di competenza territoriale.
L’operatore che ha registrato la richiesta di soccorso ha continuato la telefonata con i genitori del piccolo, fornendo loro istruzioni pre arrivo per disostruzione pediatrica: date le condizioni, ha fatto iniziare il massaggio cardiaco al padre.
L’infermiere ha chiesto alla madre se avesse uno smartphone e alla sua risposta affermativa, ha inviato un sms che ha permesso l’attivazione della videochiamata tramite la piattaforma Flagmii: in meno di tre minuti dall’inizio della chiamata si è potuto trovare “sulla scena” grazie all’ausilio della videocamera attivata dalla mamma.
Da subito, l’infermiere ha potuto confermare la gravità della situazione convalidando le informazioni precedentemente ricevute dalla madre: bambino con un GCS di 3, cianotico e privo di attività respiratoria.
Il padre stava eseguendo le compressioni toraciche, ma l’infermiere ha potuto notare come la posizione delle mani fosse sbagliata e lo ha quindi corretto esortandolo ad eseguirle secondo quanto indicato dalle linee guida.
Dopo circa dodici minuti dalla chiamata, le vie aeree sono state disostruite ed il bambino ha cominciato a mostrare segni di ripresa del respiro e del circolo: emetteva suoni stentorei e finalizzava i movimenti oculari al richiamo dei genitori. Da quel momento, sono passati solo pochi secondi per l’arrivo del mezzo BLSD che, una volta giunto in casa, ha potuto effettuare una prima valutazione dei parametri vitali (FR 50, SpO2 90%, FC 150) e ha somministrato ossigeno con ventimask fino all’arrivo del mezzo ALS, avvenuto circa 10 minuti dopo.
Al suo arrivo, il medico ha rivalutato nuovamente il bambino, rilevando un ulteriore miglioramento del quadro neurologico (GCS 4+4+6), una SpO2 di 100% in ossigeno, una FR di 40 ed una FC di 120.
Il bambino è stato poi caricato sull’ambulanza e trasportato verso il pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore di Bologna in codice di media gravità. Successivamente è stato trasferito presso la Terapia Intensiva pediatrica dell’ospedale Sant’Orsola, dove è stato sottoposto a broncoscopia e tenuto in osservazione per qualche giorno.
Il bambino è stato poi dimesso al domicilio, senza esiti, il 28 dicembre 2020.
Conclusioni
Da sempre l’infermiere di centrale operativa da istruzioni pre arrivo, pur avendo i limiti oggettivi della laicità dell’utenza e del dover lavorare a distanza non potendo toccare il paziente.
Il progresso tecnologico permette oggi di ridurre questo gap, fornendo strumenti come quello citato nel case report.
La videochiamata è indubbiamente uno strumento molto importante al fine di permettere la somministrazione di istruzioni pre arrivo nel modo più corretto possibile.
L’associazione video chiamata e Istruzioni Pre- Arrivo codificate, aggiornate secondo le ultime linnee guida e semplificate al fine di essere somministrate agli astanti non sanitari, rappresenta ad oggi la miglior combinazione possibile per ottenere un aumento della sopravvivenza in caso di patologie tempo-dipendenti (arresto cardiaco, ostruzione delle vie aeree), una buona educazione sanitaria (in caso di convulsioni od epistassi, ad esempio) o l’aiuto in situazioni potenzialmente evolutive (come il riconoscimento di un parto precipitoso).
Bibliografia
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