Vedere e apprendere le tecniche di soccorso più importanti degli ambienti impervi è uno dei modi migliori per incrementare la propria capacità operativa in condizioni normali. Ecco perché partecipare al SAI2023 è davvero utile per qualsiasi medico, infermiere o soccorritore del sistema di soccorso. Grazie all’impegno della SNAMED (la Scuola Nazionale Medica per l’emergenza ad alto rischio nel territorio montano, parte del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico) il SAI è alla sua terza edizione post-covid e – dopo Piemonte e Umbria, tocca alla Lombardia ospitare questo evento. Sarà infatti Bormio ad ospitare la tre giorni di training e workshop dedicati alla medicina degli ambienti impervi e remoti. Per iscriversi al corso è necessario accedere al sito della Fondazione Alessandro Volta – che cura la parte organizzativa – tramite il link qui a fianco. L’iscrizione è agevolata per gli iscritti al CNSAS.
“Il nostro obiettivo – spiega Simona Berteletti, medico responsabile scientifico del SAI2023 – è spiegare come sia possibile effettuare soccorsi sanitari in luoghi dove altri non arrivano. Vorremmo in futuro essere riconosciuti come parte del sistema di emergenza urgenza, proprio per il bene del paziente, perché la nostra presenza è lì dove nessun altro può arrivare. Dobbiamo avere la possibilità di formarci e di farlo per il bene delle persone. Il SAI è un momento importante per la nostra crescita professionale. La nuova versione del SAI è alla terza edizione e si terrà a Bormio dal 25 al 28 di maggio. Ci fa davvero piacere che ogni volta il corso si riempia non appena lo lanciamo. Il successo sta nel vedere gli sguardi stupiti di chi si avvicina al soccorso in area complessa e inizia a capire come funziona il soccorso in ambiente impervio. Rendersi conto delle difficoltà che ci sono anche nel semplice trasporto a spalla di un ferito per delle ore, è davvero importante”.