Comunicazione e gestualità del soccorritore verso il paziente

Nelle lezioni Membership di Rescue Press da oggi trovate un nuovo contributo di Massimo Giuliani, dedicato alla prossemica e alla comunicazione. Cosa significano i simboli, i gesti, i colori e le parole che usiamo e che ci circondano? Quando un nostro gesto è utile, e quando invece può essere considerato offensivo?

Rescue Press · 15 June 2022

Sembrerà scontato e banale dirlo, ma diversi studi hanno analizzato l’influenza che la sola presenza di un soccorritore può avere sulla scena di un incidente. La divisa, l’atteggiamento, le parole usate, il tono di voce, la gestualità hanno degli effetti immediati che possono generare calma oppure ansia nel paziente, negli astanti o negli stessi colleghi con cui – magari – si opera per la prima volta.

Il ruolo della comunicazione non verbale è di estrema importanza in ogni ambito della vita. In quello sanitario – dove ci si confronta sempre con sconosciuti, in difficoltà e spesso con stati di dolore acuto, la prossemica ha un enorme peso. Ansia, paura, pericolo, timore, senso di smarrimento, impotenza, preoccupazione, dolore, possono essere potenziati, incitati e trasformati anche in rabbia e violenza contro gli stessi soccorritori.

Ecco perché nella Membership di Rescue Press da oggi trovate una nuova lezione dedicata alla prossemica e alla comunicazione. Cosa significano i simboli, i gesti, i colori e le parole che usiamo e che ci circondano? Quando un nostro gesto è utile, e quando invece può essere considerato offensivo? Questo intervento del dott. Massimo Giuliani, esperto di comunicazione e formatore in ambito business e sportivo, vi aiuterà a migliorare l’attenzione a quei particolari che possono condurre il vostro intervento sui binari giusti.

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